Ripartire dalla fragilità per costruire una comunità a misura d’uomo. Questo il titolo dell’intervento di Claudio Imprudente che si terrà giovedì 16 gennaio 2014 alle 14.00 a Trescore Balneario (BG).
Claudio Imprudente è un giornalista e scrittore, animatore diversabile, attivo nei vari campi della cultura; è presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna e direttore editoriale della rivista HP Accaparlante. Affetto fin dalla nascita da tetraparesi spastica, comunica con l’ausilio di una tavoletta di plexiglas trasparente. Si è reso protagonista del processo di cambiamento culturale verso il riconoscimento nei disabili di risorse, capacità, opportunità e diritti. Anima la sfida della diversabilità, una provocazione per i normodotati “gravi”, che non sanno andare oltre la loro ristretta visuale, e per coloro che non sanno cogliere il significato positivo nell’essere messi in crisi dalla disabilità; allo stesso tempo, stimola e provoca anche i diversabili troppo prudenti per avere il coraggio di rendersi più visibili e protagonisti.
L’intervento di Imprudente rientra all’interno del percorso “Testimoni della forza del limite” e “Ci riguarda tutti”.
Ripartire dalla fragilità per costruire una comunità a misura d’uomo
Claudio Imprudente
16 gennaio 2014 ore 14.00
Istituto Superiore Lotto, via dell’Albarotto Trescore Balneario (BG)
Indicazioni stradali
L’evento è organizzato da:
CONSULTORIO FAMILIARE ZELINDA
via Fratelli Calvi, 1 – Trescore Balneario
tel. 035.4598380
zelinda@consultoriofamiliarebg.it
Alcuni pensieri di Claudio Imprudente:
L’unica essenziale differenza è tra vivere e sopravvivere: tutti muoiono ma non tutti possono dire di aver vissuto veramente…
… e la mia disabilità? Microscopica mancanza rispetto a tutto ciò che mi è stato donato, un granello di sabbia in meno in una infinita spiaggia!
Io sono una persona ordinaria e non è detto che basti comunicare con una tavoletta per diventare straordinario.
Non è importante l’azione che si fa nel confronto con la diversità, ma è importante la relazione che si mette in campo.
Vi vorrei lasciare tre barattoli. Il primo pieno di fiducia, fiducia che serve per vedere nelle persone non la disabilità ma l’abilità. Il secondo colmo di autostima che vi aiuti nell’ “impresa” ed il terzo con un paio di occhiali per contemplare il mondo da un’altra prospettiva.