Il centro diurno per anziani “Il Melograno” di Bologna accoglie giovani per l’esperienza di Servizio civile regionale. Quest’anno sono arrivate Carlotta e Sabrina, col compito di aiutare gli operatori nella socializzazione degli ospiti. Un’attività improvvisamente interrotta dal Covid-19 e dal conseguente lock down, che ha lasciato tutti a casa, dall’oggi al domani, senza possibilità di salutarsi, o spiegarsi. Questi tre mesi di isolamento tra le mura domestiche hanno causato un peggioramento repentino delle condizioni psicofisiche degli anziani, in particolare di coloro che soffrono di decadimento cognitivo, privati delle attività di stimolazione. Non solo, molti ospiti sono caduti in depressione, senza la routine del percorso in pullmino, della condivisione della giornata e del pranzo. Ma sono i familiari, quelli più in difficoltà, impreparati e a volte impossibilitati a gestire una persona anziana confusa e non autosufficiente, per quanto cara.
Nasce così, l’idea di un servizio virtuale, “Le pillole della socializzazione”, attraverso telefonate fatte dalle due volontarie agli utenti, approvato dall’ente di servizio civile: “Telefoniamo a sei o sette anziani al giorno – racconta Sabrina – per due chiacchiere e confortarli, ma finiamo col parlare soprattutto e a lungo coi familiari, che ne approfittano per sfogarsi. Oggi, ad esempio, una figlia ci ha raccontato che la mamma ha perso quasi 15 chili, non mangia più e ha perso interesse per ogni cosa. Quando veniva al centro parlava con tutti, era vorace e chiedeva spesso la doppia porzione.”
Carlotta e Sabrina termineranno la loro esperienza il prossimo mese. Un desiderio? “Vedere i nostri anziani come prima del coronavirus, allegri e brontoloni, ma con la voglia di vivere e di sorridere.”
Elisa, coordinatrice
Centro diurno anziani Il Melograno, Bologna