• Workshop “Stimolazione cognitiva e fisica nella cura della demenza: una sinergia tra sanità e sociale”

    Un incontro per guardare al futuro dell’assistenza alle persone con demenza e Alzheimer
    Il 28 novembre si è tenuto il workshop “Stimolazione cognitiva e fisica nella cura della demenza: sinergie tra sanità e sociale”, un momento di confronto dedicato a uno dei temi più rilevanti per la nostra società: il miglioramento della qualità della vita per le persone affette da disturbi cognitivi come la demenza senile e l’Alzheimer.
    Organizzato nell’ambito del Forum della Non Autosufficienza, da Società Dolce e Giovani nel Tempo, l’evento ha riunito professionisti e rappresentanti del settore sociale e sanitario, per riflettere insieme su come un approccio integrato possa favorire interventi più efficaci e centrati sui bisogni delle persone.

    Una sinergia tra settori per rispondere a sfide complesse
    La demenza e l’Alzheimer rappresentano sfide multidimensionali che non riguardano solo l’aspetto clinico, ma investono profondamente il contesto psicologico, sociale ed economico in cui vivono i pazienti e le loro famiglie. Durante il workshop, è stato sottolineato come il solo trattamento dei sintomi non basti: occorre una visione d’insieme che includa il supporto emotivo, relazionale e comunitario.
    Protagonista della giornata è stata la stimolazione cognitiva e fisica, una metodologia che negli ultimi anni ha dimostrato di essere una risorsa cruciale per rallentare il declino delle capacità cognitive, preservare quelle residue e migliorare la qualità della vita delle persone con demenza.

    Le tecnologie a servizio della cura
    Un altro tema centrale è stato il ruolo delle tecnologie moderne nell’amplificare l’efficacia degli interventi. Applicazioni per la stimolazione cognitiva, realtà virtuale e aumentata, software di riabilitazione e dispositivi di monitoraggio stanno cambiando il modo di fare assistenza. Grazie a queste soluzioni, le attività di stimolazione – dalla memoria al ragionamento – possono essere personalizzate e rese più coinvolgenti, migliorando l’autonomia e il benessere dei pazienti.
    Ma le tecnologie non sono solo strumenti per la riabilitazione individuale: diventano fondamentali anche per costruire una rete integrata tra i professionisti del settore sanitario e sociale, garantendo continuità e flessibilità nella cura.

    Un approccio umano e integrato
    La vera sfida, emersa dagli interventi degli esperti, è quella di mettere la persona al centro, creando un sistema in cui i servizi sanitari e sociali lavorino insieme. Non si tratta solo di fornire assistenza, ma di restituire dignità e significato alla quotidianità di chi vive con queste patologie.
    L’obiettivo non è solo prolungare la vita, ma renderla più piena, offrendo alle persone la possibilità di partecipare attivamente alla propria comunità.
    Il workshop è stato anche un’occasione per condividere esperienze pratiche e modelli di intervento innovativi. Gli interventi hanno mostrato come sia possibile costruire un sistema di cura che combini tecnologie avanzate e un approccio umano, garantendo al contempo la sostenibilità dei servizi.
    Grazie al contributo dei relatori e alla partecipazione attiva dei professionisti presenti, l’evento ha aperto nuove prospettive per migliorare l’assistenza e il sostegno alle persone affette da demenza e Alzheimer.

    Un passo verso un futuro più inclusivo
    L’incontro si è concluso con un auspicio comune: costruire un sistema di cura che non solo risponda ai bisogni clinici, ma valorizzi la persona e il suo contesto, lavorando per una società più inclusiva e solidale.
    A chiudere i lavori, l’intervento di Sara Saltarelli, responsabile servizi sanitari di Società Dolce, che ha sintetizzato lo spirito del workshop con una riflessione profonda: “Non parlare solo di cura, ma prendersi cura. Società Dolce, da sempre impegnata nell’integrazione tra sanità e sociale, continuerà a sostenere progetti e iniziative che promuovano un approccio multidisciplinare e innovativo, per garantire dignità e qualità della vita a chi affronta queste sfide.”

  • la teleriabilitazione di Società Dolce in SDA Bocconi di Milano

    Il progetto di teleriabilitazione condotto dai professionisti di Spazio Salute di Bologna, CAR di Società Dolce, è stato tra i quattro scelti e presentati all’incontro “Tecnologie digitali nella LTC: casi di innovazione a confronto”, che si è tenuto il giorno 8 ottobre 2024 presso l’Auditorium di SDA Bocconi, a Milano.

    Presenti il presidente della cooperativa, Pietro Segata e la responsabile del settore sanitario, Sara Saltarelli, l’attività è stata presentata alla platea di esperti ed enti pubblici, tra i quali anche la Regione Emilia Romagna, dal fisioterapista e osteopata Sergio Criseo.

    Quello della teleriabilitazione è un ambito estremamente interessante, in particolare se rivolto a persone anziane o con patologie croniche, poiché limita gli spostamenti e incrementa il numero di sedute, pur mantenendo la qualità, l’efficienza e il monitoraggio del fisioterapista e del fisiatra.

    Un’attività che gli studi presentati hanno dimostrato essere molto gradita dai pazienti e che ha dato ottimi risultati.

  • 30 anni di Vita: Noi come vivremo?

    Il giornale VITA (www.vita.it) ha festeggiato lo scorso ottobre i suoi primi 30 anni, con una due giorni ricca di appuntamenti presso la Fabbrica del Vapore di Milano.

    Noi, come vivremo? È il titolo dell’evento, una domanda che oggi il non profi si pone, poiché è il vero depositario di saperi e di vissuti che toccano tutti gli ambiti del vivere, dall’economia ai rapporti sociali, dall’ambiente all’educazione, dalla salute al tempo libero. Le sessioni tematiche hanno riunito esperti di ogni ambito, per capire come ridisegnare i comportamenti e le scelte di vita, per garantire il diritto a un futuro giusto e sostenibile per le nuove generazioni.

    Nella mattina di venerdì 25 ottobre il presidente di Società Dolce, Pietro Segata, ha partecipato all’incontro sugli approcci da adottare per una più efficace azione a contrasto delle disuguaglianze in un confronto tra Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer di Intesa Sanpaolo, i rappresentanti di Intesa Sanpaolo per il Sociale, e le principali organizzazioni italiane del Terzo settore che compongono il Comitato Editoriale di VITA.