Quanto è importante, per un anziano che vive in una struttura residenziale, sentirsi parte del mondo esterno? Quanto serve a farlo sentire vivo, il partecipare ai cambiamenti di una società globalizzata e sempre più complessa? E quanto è importante, per chi ha lasciato il proprio Paese ed è venuto a lavorare nel nostro, essere riconosciuto nella sua storia e cultura?
I nostri nonni e le nostre nonne, fino a pochi decenni fa era difficile che incontrassero una persona con la pelle scura, ma oggi, nel loro bisogno di cura, si trovano ad essere assistiti e accuditi anche da operatori provenienti da lontani Paesi africani, o sudamericani, che ai loro tempi si leggevano solo sui sussidiari.
Fare incontrare anziani e operatori di altre nazionalità su un piano di conoscenza ed emozione non solo è un’esperienza bellissima per entrambi, ma aiuta la vicinanza e il rispetto.
Per questo, la Casa residenza S. Anna di Udine, gestita dalla cooperativa sociale Società Dolce, ha avviato un progetto di prossimità tra culture e ha voluto festeggiare il Mandela Day, con una sfilata di abiti africani indossati dalle operatrici e un aperitivo a tema, accompagnato da bevande senegalesi, musica e piatti tipici congolesi.
Un’esperienza emozionante e di scambio, dove il colore e l’allegria africana e la sensibilità degli anziani ospiti hanno saputo superare ogni barriera e dimostrare, nella semplicità, cos’è l’integrazione.
PUBBLICATO IL 20/08/2015