Con Tanzilya Bisembeeva, che il 14 marzo 2016 ha festeggiato i 120 anni e si è classificata la donna più anziana del pianeta, il successo di Oldushka, prima agenzia per indossatrici over 60, e mille persone che lo scorso anno, nella sola Mosca, hanno festeggiato i 100 anni, la Russia sembra voler recuperare il tempo perduto, con una veloce crescita delle aspettative di vita media: 76,7 anni per gli uomini e l’aspirazione alle 81 primavere per le donne.
Ma c’è l’altra faccia della medaglia e nell’ex Unione Sovietica, l’invecchiamento della popolazione è una delle maggiori minacce per l’economia, insieme alla crescita lenta, ma inesorabile, della disoccupazione, passata da un rapporto lavoratori/pensionati di 4 a 1 degli anni Ottanta, all’attuale 1 a 1.
Dal Social Welfare State sovietico, al Social Welfare State russo, quindi, con l’obbligata ricerca di nuove strade per garantire ciò che prima il budget statale offriva gratuitamente a tutti, con uno sguardo alle eccellenze estere, per prendere spunto e implementare un sistema nuovo.
La cooperazione sociale, coi suoi principi di solidarietà, mutuo aiuto e democraticità, è oggi osservata con grande interesse dai politici russi, dagli amministratori locali e da chiunque si occupi di welfare. Al fine di comprendere il funzionamento delle nostre politiche socio assistenziali e la pratica di servizi rivolti alla popolazione anziana non più autosufficiente, una delegazione russa ha visitato la cooperativa sociale Società Dolce. Nella sede centrale di Bologna, dodici delegati hanno incontrato la responsabile dell’Area assistenza alla Persona, Sara Saltarelli, accompagnata da Annamaria Ponti, dell’Ufficio Marketing e da Michele Mastropieri, esperto in cooperazione sociale e coordinatore responsabile dei servizi semi-residenziali.
Le domande, numerose, erano incentrate a comprendere il meccanismo di funzionamento e finanziamento delle cooperative, il ristorno, la provenienza del capitale, la tutela dei lavoratori e la garanzia dei posti di lavoro, di fronte all’eventuale mobilità di gestione di un servizio ad altro soggetto. Molto interessati, hanno visitato la CRA Villa Ranuzzi del consorzio Colibrì e il Centro diurno Il Melograno.
L’entusiasmo di tutti era grande, di fronte a soluzioni reputate innovative, ma già collaudate nel nostro Paese e il rientro a Milano, dove la delegazione ha incontrato i rappresentanti della Regione Lombardia, è stato un arrivederci pieno di prospettive.
PUBBLICATO IL 23/05/2016