Ogni anno, in Emilia Romagna sono circa 35.000 le nuove diagnosi di tumore maligno, escludendo quelli cutanei, con una percentuale tra le più alte d’Italia, dovuta anche all’invecchiamento della popolazione. Allo stesso modo, grazie alla prevenzione, la sopravvivenza si attesta a livelli alti. A Ravenna, secondo gli ultimi dati Istat, i decessi per tumore sono stati 1.351 nel 2011, sui 14.334 registrati in Emilia Romagna. Sono dati che spiegano perché il cancro rappresenti la malattia più sociale del nostro tempo, capace di mobilitare gente comune a sostegno della lotta contro i tumori e della ricerca, rendendo possibili progetti importanti, quali l’assistenza domiciliare, o la realizzazione di luoghi di cura specialistici.
Un esempio vincente della passione e della solidarietà si trova a Ravenna: è l’hospice “Villa Adalgisa”, per l’assistenza e le cure palliative per malati oncologici gravi. Una struttura, che nei quattro anni di gestione della cooperativa sociale Società Dolce, ha ospitato circa 900 pazienti provenienti dalla provincia di Ravenna, in camere singole, dotate di ogni confort, spazi per i familiari, che possono accedere a qualunque orario, in un interessante esempio di eccellenza assistenziale e sanitaria. Un impegno che la cooperativa ha voluto rendere definitivo, rogitando il 23 marzo 2017 l’acquisto di Villa Adalgisa, diventandone proprietaria, oltre che gestore.
“Il nostro investimento – spiega Pietro Segata, presidente di Società Dolce – è garanzia di continuità ed è finalizzato anche ad un futuro ampliamento dei posti, almeno due, con l’obiettivo di ridurre la lista d’attesa per accedere al servizio”. Anche se si parla di pochi giorni, per un malato terminale ed i suoi familiari, aspettare di essere accolti in questo luogo di pace è insostenibile, soprattutto qualora la malattia sia terminale e accompagnata da dolore.
“A Villa Adalgisa poniamo molta attenzione a rendere il tempo di vita delle persone con tumore in stadio avanzato, il migliore possibile – dice Stella Coppola, responsabile di area di Società Dolce – e per questo abbiamo scelto di offrire a tutti i pazienti sul territorio la possibilità di accedere alla scrumble therapy, una terapia innovativa capace di ridurre il dolore. Gratis, perché la macchina ci è stata donata e la solidarietà deve creare un circolo virtuoso”.
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PUBBLICATO IL 28/03/2017