Il 18 Luglio 2017 presso l’Etica Festival di Bologna (in via Pirandello n. 6) lo spettacolo teatrale “Cantacronache 3.0” incontra la mostra fotografica “TANA LIBERA TUTTI” – La vita del popolo Saharawi tra campi profughi e territori liberati.
Ore 21.00
Presentazione e dibattito della mostra fotografica a cura di Livia Tassinari, autrice delle fotografie che saranno esposte dal 15 al 30 luglio nella sede dell’evento ETICA Festival della Responsabilità Civile, e Claudio Cantù, coordinatore di Rete Tifariti e coordinatore responsabile Area Integrazione Adulti di Società Dolce.
TANA LIBERA TUTTI
La vita del popolo Saharawi tra campi profughi e territori liberati.
Il Sahara Occidentale, dall’Italia dista circa 4000 chilometri. Un lungo viaggio, un viaggio nel tempo ma soprattutto nel silenzio. Il popolo Saharawi nel 1975, in fuga dai propri territori invasi dal Marocco, ha dovuto “scegliere” se vivere in campi profughi nell’hammada – il deserto algerino – o nomade nei territori liberati. “Scegliere” se fermarsi e sopravvivere con gli aiuti inviati dall’Onu o continuare a viaggiare nel deserto, nei territori liberati dopo anni di lotta, con le proprie forze e il sostegno dei pochi progetti umanitari. Tifariti, “capitale” dei territori liberati, dista 320 chilometri da Rabouni, wilaya più a sud e centro politico/amministrativo dei campi profughi. Sette ore di viaggio in jeep nel deserto più ostile, una tavola di sabbia e sassi in cui, di tanto in tanto, fa capolino qualche arbusto. La vita procede lenta e scandita dal rumore del forte vento che soffia costantemente. Le grandi differenze dei due stili di vita sono decretate soprattutto da fattori ambientali, perché il cuore del popolo Saharawi resta unito in un unico desiderio: la libertà.
Ore 22.00
Spettacolo teatrale “Cantacronache 3.0” ispirato all’opera dei Cantacronache. Sul palco Giovanni Catrini (attore) e Giuseppe Calcagno (chitarrista)
CANTACRONACHE 3.0
Cantacronache è stato un progetto di un gruppo di musicisti, letterati e poeti – tra cui Italo Calvino, Umberto Eco, Franco Fortini, Gianni Rodari, Fausto Amodei – attivo dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’60. In contrapposizione a un’Italia spensierata e sanremese, il gruppo mise in musica fatti di cronaca sociale e politica per denunciare una realtà diversa da quella fotografata dalla canzone italiana di allora e raccontare il Paese da una prospettiva critica e anticonformista. Lo spettacolo non vuole essere solo un omaggio celebrativo a quella esperienza politico-musicale, ma un esercizio di lettura dell’attualità attraverso le lenti della storia recente, così come Amodei scrisse la canzone “Per i morti di Reggio Emilia” paragonando i giovani manifestanti uccisi nel luglio del 1960 ai partigiani che fecero la Resistenza. È ancora possibile “evadere dall’evasione”? Come alimentare oggi una coscienza alternativa a quella omologata al sistema culturale dominante? A sessant’anni di distanza, vogliamo ancora cantare l’opposizione al consumismo, all’omologazione, la lotta ai nuovi nuovi fascismi e alle ingiustizie sociali.
PUBBLICATO IL 18/07/2017