Il mercato del welfare cresce e con esso aumenta la necessità di ridurre l’energia prodotta da fonte fossile. Il primo esperimento di riqualificazione energetica di strutture per il welfare a partecipazione sociale nasce in Italia, con la joint venture tra InfinityHub (al quarto posto della classifica del Sole 24 Ore delle società italiane leader nella crescita per incremento di fatturato, tra il 2017 e il 2020) e la cooperativa sociale Società Dolce.
Il progetto WEY (Welfare Efficiency) Dolce srl vuole riqualificare energeticamente alcune strutture sanitarie in Emilia Romagna e Lombardia, per un elevato comfort dei pazienti, fruitori e operatori. Finanziato per l’80% dal sistema bancario e per il 20% con l’Equity crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe, apre il capitale sociale a cittadini, investitori, piccoli risparmiatori, artigiani, banche, fondi e pubbliche amministrazioni, oltre a potenziali fornitori e imprese, interessati ad essere parte attiva degli interventi da realizzare, con benefici di natura anche economica.
Selezionato per partecipare all’Expo di Dubai, dove sarà presentato il 16 marzo 2022, nel frattempo WEY Dolce è stato illustrato ad una platea di 43 realtà cooperative, nell’incontro “Riqualificazione energetica e cooperative sociali”, condotto dall’esperto di comunicazione Giovanni Cutini e organizzato da Legacoopsociali. con Alberto Alberani, responsabile Legacoopsociali Emilia Romagna, Pietro Segata, presidente di Società Dolce, Massimiliano Braghin, ceo di InfinityHub e Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima.
“Un incontro necessario – ha detto Alberani – se pensiamo che solo nella nostra regione abbiamo oltre 3000 strutture di welfare e ci stiamo preparando alle opportunità del Pnrr, sia nell’azione 2 sul green che sull’azione 4, che stanzia 3 miliardi di euro per la rigenerazione, ristrutturazione o costruzione di 1800 nuovi asili nido e scuole dell’infanzia in tutta Italia, sulla quale il 28 febbraio i Comuni devono presentare proposte.”
Braghin parte da una frase che ha letto nella sede di Società Dolce: “La cultura del fare insieme: Mi ha colpito, perché rappresenta bene lo spirito di cooperazione e l’unione d’intenti che ci ha portati fino a qui”.
Un nuovo modo di fare impresa, un’opportunità per la cooperazione, che fonde finanza e inclusione sociale, come ha sottolineato Segata: “In Wey Emilia Romagna, Società Dolce ha investito 1000 euro di capitale iniziale e la società veicolo ne ha raccolti oltre 600mila con l’Equity crowdfunding. Una cifra significativa da presentare al mercato del credito, come interlocutori autorevoli e reputazionali, forti di un’analisi di mercato partecipata da 100 investitori che hanno sostenuto la bontà dell’opera. Se l’attenzione all’ambiente era già parte della nostra cultura sociale, il crowdfunding rappresenta invece un mercato finanziario innovativo per raccogliere equity al di fuori dei nostri soci e, in questo caso, accelerare il processo di decarbonizzazione del welfare.”
“Fare impresa – ha concluso Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima – non significa che più fai soldi, più sei bravo. Il bene comune e l’arricchimento che vi si costruisce sopra non possono andare d’accordo. Nel Terzo settore si deve seguire uno schema inclusivo, dove ognuno ha la dignità che gli è dovuta. Questo è l’Equity crowdfunding: nient’altro che la partecipazione delle folle al bene comune.”
PUBBLICATO IL 21/02/2022