Nel suo trentennale, Società Dolce appare solida e in crescita, con un valore della produzione pari al +17,1% (90.801.418 euro), dopo il +5,38% del 2016.
Un risultato che va oltre al consolidamento nei territori dove la cooperativa è radicata da anni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), ma si basa su un’indiscussa capacità di progettare, qualificare e gestire risposte adeguate e flessibili ai bisogni dei cittadini, anche attraverso l’erogazione di prestazioni private.
Sono le strutture per anziani, a portare maggiore introito alla cooperativa (34%), seguite dai servizi scolastici e dell’infanzia (17%) e dell’handicap adulti (14%).
In tempo di crisi, il 2017 di Società Dolce si conclude con un utile, dopo le imposte, di 67.419 euro.
La cooperativa, nata nel 1988 per iniziativa di un gruppo di studenti, oggi dà lavoro a 3.241 persone, l’87% donne, metà delle quali tra i 45 e i 54 anni. Anche quest’anno, Società Dolce ha stabilizzato 47 lavoratori, che si aggiungono ai 120 assunti a tempo indeterminato dello scorso anno.
L’assemblea, che ha visto la presenza di 117 soci e 70 deleghe, per un totale di 187 voti, ha rieletto all’unanimità Pietro Segata alla presidenza, insieme alla vice Carla Ferrero e ai consiglieri Antonio Franceschini, Claudio Guberti, Maurizio Montanarini, Massimiliano Paoletti, Rosanna Paone e Paolo Vaccaro. Paolo Gardenghi prenderà invece il posto di Roberta Marchesini.
Grande è stata anche la partecipazione alle pre-assemblee, con 195 soci: 30 in Romagna, 27 a Brescia e Bergamo, 32 a Cremona e Mantova, 21 a Parma, 53 a Modena, 15 a Palmanova e Gorizia e 17 a Udine.
Il futuro? Per il 2018, Società Dolce prevede un valore della produzione di circa 95.892.650 euro e un utile di 236.014 euro. L’entusiasmo e la partecipazione dei soci durante l’assemblea, rappresentano senz’altro un ottimo punto di partenza.
Leggi anche “Sorride il bilancio della coop Dolce” – Il Resto del Carlino Bologna, 22 luglio 2018