Circa trecento test sierologici per individuare la presenza di anticorpi che attestino la positività al coronavirus, per altrettanti impiegati aziendali e operatori sanitari e socioassistenziali di Società Dolce. Parte da Bologna e da Galzignano Terme, lo screening su base volontaria, per il personale impegnato in ambienti comunitari e proseguirà dove sono gestiti analoghi servizi: “Mi risulta essere la prima iniziativa di questo tipo interamente privata – spiega il presidente Pietro Segata – e ha lo scopo di tutelare ospiti e lavoratori, oltre che vedere quanto e se il coronavirus è entrato nelle nostre strutture. Un impegno importante, in un momento difficile, ma doveroso verso chi si affida alle nostre cure e chi per loro lavora”. Chi dovesse risultare positivo all’esame sierologico, che individua presenza e tipo di anticorpi, se si è venuti a contatto col virus, se si è malati, o si è diventati immuni, attraverso il proprio medico si sottoporrà al tampone orofaringeo, come controprova. È nelle residenze socioassistenziali e sanitarie, che si sta imponendo l’emergenza e dove chi arriva dall’esterno, familiare, o operatore, può essere causa involontaria d’infezione per i più fragili. Da settimane, i familiari hanno accettato di rinunciare alle visite ai propri cari, ma lo stesso non può essere chiesto agli operatori. L’indagine sierologica è stata affidata a Medoc, centro di medicina del lavoro, attraverso un’unità mobile, nella riservatezza e in sicurezza.
PUBBLICATO IL 09/04/2020