Racconto la mia esperienza, quella di un altro operatore e le parole di un giovanissimo ospite della Casa di Accoglienza Notturna Transitoria sull’accoglienza offerta nel periodo di più critico dell’epidemia a Parma.
“Quando mi è stato chiesto di fare l’operatore diurno durante l’apertura straordinaria del CANT in piena emergenza COVID-19 ho risposto subito di sì. Mi sembrava etico dopo 11 anni di servizio come educatore del dormitorio il non tirarmi indietro e dare il contributo che potevo alla lotta contro la diffusione della pandemia.
Ho avuto paura di contrarre il virus? Certo! E fin dal primo momento mi sono reso conto del cambio di obiettivo primario del CANT: bisognava evitare di rischiare la vita tramite un possibile contagio.
Direi che è forse l’unico aspetto positivo che questo periodo ha portato è stata la consapevolezza di appartenere tutti al genere umano, indipendentemente da classi sociali, condizione economica o caratteristiche personali.
Tutti al CANT hanno partecipato come gruppo – operatori e utenti – per non ammalarsi. Tante le attività per mantenere la mente ed il corpo in salute, tramite anche la semplice occupazione del tempo attraverso manutenzioni e pulizie, oltre che lettura di quotidiani e visione di film.
Tensioni, chiacchiere, sogni, dubbi, paure, speranze: tutti nella stessa barca.”
“Il 13 marzo fui contattato dalla mia RAA che voleva conoscere la mia disponibilità a lavorare presso il CANT di Parma conoscendo la mia qualifica ulteriore di O.S.S. Consapevole del rischio a cui andavo incontro in piena emergenza Covid-19, diedi ugualmente il mio assenso.
Questa esperienza mi è servita per ampliare le mie conoscenze perchè non avevo mai lavorato con persone in stato di fragilità… Durante i miei turni ho cercato di alleviare la difficoltà degli ospiti proponendo la visione di film col CD fornitoci, somministrando il caffè alle 14 dopo il pranzo (non previsto), venendo incontro agli ospiti che osservando il Ramadan.
Ci siamo organizzati i turni per i pasti, alcuni preferivano mangiare all’aperto con tavoli distanziati. La mattina controllavo lo svolgersi della pulizia delle camere, fornendo indicazioni sull’uso dei detersivi igienizzanti.
In definitiva sono stato bene al CANT, un’esperienza che mi ha arricchito.”
Matteo, educatore
CANT – Enzo Sicuri, Parma
PUBBLICATO IL 20/07/2020