Due anni dopo, sono venute meno le condizioni di mercato per l’investimento della cooperativa sociale Società Dolce, sul terreno comunale “Madonnina”, a Modena.
La gara per il lotto su cui costruire 75 posti di Casa residenza per anziani, un nido ed una scuola d’infanzia con spazi e servizi comuni, oltre ad un ambulatorio, risale al 2018.
Un progetto rimasto a lungo fermo, per il ricorso al Tar di Kos (gruppo CIR), secondo classificato e per il rinnovo delle cariche amministrative e regionali, che è ripreso solo di recente, con le lettere inviate alla cooperativa dal Comune lo scorso mese di dicembre e il 14 febbraio, dopo l’interpellanza del consigliere Alberto Cirelli.
I motivi della rinuncia? Pur essendo due lotti pressoché gemelli e destinati all’offerta di servizi per anziani, oggi “Windsor” e “Madonnina” partono da presupposti del tutto dissimili.
Il primo, assegnato alla cooperativa Domus di Modena, accoglierà una struttura per anziani di 75 posti ed un centro diurno, ma con un vantaggio non indifferente, come spiega Pietro Segata, presidente di Società Dolce: “Mentre per Domus si tratta di fatto di un trasferimento di 70 posti già accreditati nella nuova costruzione, con cinque ulteriori posti a mercato privato, per noi la situazione è diversa. Il bando prevedeva l’accreditamento di 75 posti, ma il rifinanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza copre parzialmente solo l’adeguamento del nostro contratto nazionale di lavoro e non permette, ad oggi, di ampliare il numero dei posti accreditati in Emilia Romagna e di conseguenza nemmeno sul territorio di Modena”.
Le stesse perplessità riguardano l’opportunità di costruzione e avvio di servizi per l’infanzia: “Negli ultimi due anni – continua Segata – secondo i dati dell’ufficio Statistica del Comune di Modena sui nati e residenti in città, è ripresa la tendenza al calo delle nascite, che nel 2019 sono state 1.471. Un dato che si accompagna alla mancata garanzia da parte del Comune, di convenzionarsi col servizio”.
L’attesa ha fatto sì che anche l’investimento per un ambulatorio, in quel contesto, sia oggi sconveniente: nel settembre del 2018 un grande poliambulatorio privato ha inaugurato a poche centinaia di metri dal lotto “Madonnina”.
Un quadro che delinea opportunità di mercato ben diverse di quelle presenti al momento della gara, che non agevola gli investimenti e che ha portato il CdA di Società Dolce a deliberare la rinuncia al diritto di superficie.
PUBBLICATO IL 21/02/2020