Il nido d’infanzia e centro per bambini e genitori a Vignola è un esempio concreto di quanto sia possibile con ingegno, coraggio e fantasia praticare quella tanto declamata sussidiarietà. Il Terzo Settore, ed in particolare la Cooperazione Sociale, in particolare in Emilia Romagna ha raggiunto traguardi di eccellenza unici quando si traducono in realizzazioni come questa. Fino a pochi anni fa era inimmaginabile che un Comune potesse affidare ad un soggetto privato il compito di progettare, costruire e gestire un proprio Nido d’Infanzia e che una Cooperativa Sociale, Società Dolce, riuscisse a condurre, con la necessaria competenza e solidità, altre Cooperative in questa impresa.
Più di vent’anni di intenso lavoro sul campo e il contributo di nuove professionalità hanno permesso questa piccola rivoluzione copernicana che, lasciando inalterati i ruoli dell’Ente Locale e del Privato, permetterà di sostenere in futuro, di vincere ed aggredire le sfide poste al nostro sistema di welfare da nuovi bisogni che mutano e si manifestano nella nostra comunità. Lo strumento prescelto dal Comune di Vignola, che guida l’Unione Terre di Castelli, sfrutta le qualità ed il dinamismo tipico delle imprese, garantendo ai cittadini la salvaguardia delle politiche di sostegno alla famiglia e alla prima infanzia da esso adottate. La nuova realizzazione accoglie ed espande significativamente la risposta alla esigenza di occupazione femminile, che assume purtroppo carattere di drammaticità in un momento di congiuntura economica negativa quale è quello che tutti stiamo vivendo in questi anni, e consolida, con una risposta indiscutibilmente qualificata, la rete dei servizi già esistente. Per Società Dolce il taglio del nastro di questo nuovo servizio costituisce una tappa importante ed una conferma della bontà nel percorso avviato all’inizio del terzo millennio che la vede protagonista nell’essere un esempio di avanzata collaborazione e cooperazione con le comunità locali nelle quali è insediata. Le finalità mutualistiche, che sono il vero motore di ogni cooperativa, hanno trovato in “Barbapapà” la risposta che attendevano, ma quel che più importa la conferma che la rotta è quella giusta perché porterà ad approdi sicuri e alla scoperta, forse, di nuovi mondi da esplorare.
PUBBLICATO IL 01/12/2009