• La scrittura del ricordo all’Istituzione Minguzzi

    L’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città Metropolitana di Bologna, all’interno del più ampio progetto Anziani attivi, presenta il bando “La scrittura del ricordo. I ricordi fanno bene a chi li scrive e a chi li legge”.
    L’iniziativa è un invito a narrare, attraverso un testo scritto, i mutamenti intervenuti e vissuti nella quotidianità negli ultimi ottanta anni ed è rivolto a quanti si considerano testimoni di questo cambiamento nei diversi ambiti e momenti di vita.
    Scrivere i propri ricordi significa anche creare un nuovo tipo di cultura che fa riferimento ad esperienze, conoscenze e storie di vita vissute a stretto contatto con il territorio.

    Gli scritti, racconti o poesie, possono essere corredati da foto o immagini e devono pervenire alla Segreteria dell’Istituzione Minguzzi entro le ore 12,00 di lunedì 21 marzo 2016. Ogni partecipante potrà inviare anche più di un elaborato.
    I testi saranno pubblicati e resi noti con diverse modalità per consentirne la fruizione da parte della collettività.

    Modalità di partecipazione

  • Ristampa Amica Terra

    E’ disponibile da qualche settimana nelle librerie la ristampa di Amica Terra di Sabrina Giarratana (testi) e Arianna Papini (illustrazioni), pubblicato per la prima volta nel 2008, edizione Fatatrac.

    Si tratta di un libro dalle pagine ampie che raccoglie ventuno piccole poesie, vestite da filastrocche, per ragionare con i bambini di ciò che la Terra ci offre quotidianamente e sulla sua ricchezza.

    I versi cantano all’aria, all’acqua, alle nuvole, all’albero, ai sassi, alla neve, al sole, alla pioggia…alle meraviglie di un mondo che ci è stato dato in custodia.
    La sfida è quella di accendere l’attenzione, fin nei bambini, sulla fortuna che abbiamo tra le mani e davanti agli occhi ogni giorno, e sull’importanza di preservare, curare la nostra Amica Terra.

  • Diventare genitori oggi, tavola rotonda del 30 gennaio

    Se i tempi son cambiati, lo sono anche le persone e, di conseguenza, i loro bisogni.
    Avere un bambino, all’epoca delle nostre mamme, era un passaggio naturale e dovuto, una gioia, ma anche una fatica affrontata con spirito di adattamento. La nascita di un figlio era un cambiamento radicale per molte donne, aiutato dalle famiglie d’origine e dal sacrificio delle madri, che restavano a casa ad accudire i bambini. La coppia coniugale, con questi presupposti, diventava facilmente coppia genitoriale.
    Oggi non si smette quasi mai di restare figli e non solo per motivi psicologici, ma per condizioni di precarietà lavorativa, che non aiutano certo la scelta di diventare genitori e impediscono la nascita di nuove famiglie. Se poi il bambino arriva, trova spesso genitori sopraffatti dall’ansia economica, in balìa di lavori che richiedono disponibilità e flessibilità, nonni ancora in piena attività, per lo slittamento dell’età pensionabile e quindi con poco tempo libero, servizi non sempre accessibili.
    Un punto dolente, quest’ultimo, come lamenta con amarezza una delle mamme intervistate nel corso della ricerca “Diventare genitori oggi, tra complessità e soluzioni”, condotta dalla cooperativa sociale Società Dolce e SWG: “Volevo inserire il bambino al nido – racconta la donna – per cercare un lavoro, ma non l’hanno preso, perché non lavorando può stare a casa con me”. Un paradosso e una delle tante criticità che la ricerca ha evidenziato: dalla solitudine delle madri, alla mancanza di tempo, dalla difficoltà di conciliare la propria vita lavorativa con quella personale, al bisogno di poter contare su servizi flessibili.
    Ma emerge anche la differenza sostanziale nella percezione della qualità del servizio tra due regioni: Emilia Romagna e Lombardia, laddove il 70% dei fruitori del nido nella prima regione è soddisfatto, pur utilizzando il servizio pubblico, maggioranza che cala in modo consistente tra i genitori lombardi, che ricorrono più ai privati, o ai privati convenzionati.
    Le proposte dei genitori elencate nella ricerca, poi, sono tante e denotano una grande inventiva: dal Family Sharing, scambio di opportunità e oggetti per l’infanzia tra famiglie, al servizio di babysitting 24 ore per le emergenze, dai luoghi per neomamme, ai nidi ecologici, alle puericultrici e psicologhe a domicilio, per i genitori in difficoltà.
    Da questi spunti è partita la discussione organizzata da Società Dolce a Bologna, lo scorso 30 gennaio e che ha visto riuniti, nella suggestiva cornice dell’Oratorio San Filippo Neri, esperti del settore educativo, accademico e istituzionale. Dopo i saluti del presidente Pietro Segata e dell’assessore alla Scuola e Formazione del Comune di Bologna, Marilena Pillati, la conduzione del dibattito è stata affidata alla giornalista Maria Latella, che ha ricordato la propria esperienza di genitore, conciliabile con la professione solo grazie alla disponibilità della nonna ad occuparsi della nipotina.
    Federico Bozzanca, della segreteria nazionale della CGIL, ha raccolto il lamento della mamma che si è vista negare l’accesso al nido: “L’Italia è arretrata, rispetto ai servizi per l’infanzia. Il nido e la materna, devono diventare un diritto del bambino, non dei genitori. Un diritto educativo”.
    Non parcheggio per il tempo libero, o lavorato, ma occasione di crescita, che mette in gioco personale da formare in modo appropriato, come raccomanda Susanna Mantovani, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale all’Università Bicocca di Milano, nel suo intervento video, dove ha anche chiesto massima attenzione per i bambini.
    Sembra quindi che quello che un tempo rappresentava un indicatore di marginalità sociale, oggi sia considerato un’opportunità. Lo ha ben sottolineato Maurizio Fabbri, docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Bologna: “Il nido – ha detto – dev’essere visto come il primo gradino del sistema scolastico. Come tutti i servizi, ha bisogno di trasformarsi, di diversificare gli stili educativi e di contare su competenze.”
    Una posizione condivisa anche da Tullia Musatti, dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del CNR, che ha precisato come i nidi svolgano un importante ruolo di lotta all’esclusione sociale, ma che ha messo anche in guardia dall’agire diversificando l’offerta, sull’onda delle ansie dei genitori: “Stiamo attenti a non confondere l’esigenza individuale con l’attesa sociale diffusa. Non vanno date risposte individuali, ma socializzanti. Per i bisogni dei singoli occorre trovare risposte funzionali, generate proprio dalle necessità. Allora vanno benissimo i social network e i forum per confronti tra mamme in crisi, la banca del tempo, così come trasformare le città in spazi dove costruire luoghi d’incontro. Ma il nido è un servizio educativo e come tale deve rispondere ai bisogni della collettività e la flessibilità del sistema non va confusa con la flessibilità del servizio”.
    Su questo aspetto ha concordato anche Sandra Benedetti, responsabile dei servizi educativi per l’infanzia e sostegno alla genitorialità, della Regione Emilia Romagna: “Occorre lavorare sulla responsabilità dell’essere genitori, il bisogno individuale va messo in relazione con quello collettivo e così lo si misura. Che non vuol dire che accanto ai servizi non debbano essere previsti e sostenuti occasioni di conciliazione.”
    Occasioni preziose, le iniziative per la conciliazione, spesso nate dall’inventiva dei genitori e che possono anche diventare opportunità educative: lezioni di gruppo, laboratori e corsi organizzati insieme al servizio pubblico, o anche solo l’incontrarsi tra genitori e figli al parco giochi, per conoscersi. Perché, come ha ricordato Latella, la disparità sociale inizia al pomeriggio: ci sono bambini che dopo la scuola vanno al corso d’inglese, a pianoforte, a tennis e altri che non hanno nessuna opportunità. Su questo fronte bisogna lavorare, per offrire buone occasioni di crescita per tutti.

    Scarica la ricerca “L’esperienza genitoriale nella prima infanzia e percezione dei servizi”

  • Il Vescovo visita il CCD Tam Tam

    Venerdì 30 ottobre 2015 gli ospiti, gli operatori e i familiari del Centro Disabili Tam Tam (Piazza Giotto, San Giorgio di Mantova) hanno incontrato il Vescovo Roberto Busti, accolto dalla coordinatrice Nadia Nosari e dal Responsabile d’Area Paolo Vaccaro.

    Un’occasione di festa durante la quale Monsignor Busti si è intrattenuto con i presenti, ascoltando i ragazzi, rispondendo alle loro domande, cantando con loro, esprimendo sostegno e vicinanza alle famiglie.  La visita, alla presenza del vice-sindaco di San Giorgio Sara Yahia e del parroco Don Gianni Grandi, ha permesso anche di illustrare le attività educative, riabilitative, d’integrazione sociale e di sostegno alle famiglie, svolte nei locali del Centro Diurno e nell’annessa Residenza Sanitaria per Disabili.

    L’incontro si è concluso con un momento di preghiera e la consegna al Vescovo di un dono speciale, le “Poesie del cuore” scritte da alcuni ragazzi del CDD Tam Tam.

     

  • Filonido: un nido d’infanzia interaziendale e sostenibile

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    Sviluppo sostenibile e cultura dell’infanzia: la progettazione di un nido d’infanzia tra tradizione e innovazione.
    A settembre 2011 è stato inaugurato il nido d’infanzia interaziendale Filonido, decima struttura progettata, costruita e gestita in provincia di Bologna dalle cooperative unite sotto il “marchio” del Consorzio Karabak. Il progetto architettonico e il progetto pedagogico sono il frutto di un lavoro di stretta collaborazione tra i vari attori che hanno operato con l’obiettivo di realizzare un nido che rappresentasse un passo avanti nell’innovazione dei modelli strutturali e gestionali già sperimentati nel territorio regionale. La “sostenibilità” il principio cardine che ha orientato il lavoro.

  • La prevenzione delle dipendenze nelle comunità Rom e Sinti


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    Società Dolce ha partecipato come partner al progetto europeo Srap (Sinti Rom Addiction Prevention – Prevenzione delle dipendenze nelle comunità Rom e Sinte). Il progetto ha avuto come obiettivo quello di migliorare la prevenzione e di ridurre le dipendenze da sostanze legali/illegali tra i giovani Rom e Sinti.
    Le attività di Srap sono state svolte congiuntamente in ben 7 paesi europei: si è  sviluppata una ricerca azione, per conoscere a fondo il fenomeno dell’uso abuso di sostanze da parte del target; è stata poi sviluppata e testata una metodologia di intervento per la prevenzione (life skills e colloqui motivazionali) ed infine è stato progettato e realizzato un corso di formazione per operatori sociali e sanitari.
    Il progetto, della durata di 3 anni è terminato a luglio 2013 e i risultati sono stati presentati in una conferenza finale internazionale tenutasi a Sofia  il 07.06.2013.
     
    Tutti i materiali finali del progetto sono disponibili sul sito  http://srap-project.eu/

  • Le competenze psicologiche nella prospettiva del sistema educativo integrato zero-sei

    Mercoledì 11 gennaio 2017, dalle 10.00 alle 13.00 presso il Pollo Didattico dell’Università di Parma sito in via Del Prato 3, si svolgerà la tavola rotonda Le competenze psicologiche nella prospettiva del sistema educativo integrato zero-sei.

    L’incontro sarà introdotto da Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Carlo Quintelli, Pro Rettore per l’Area Edilizia, Paola Corsano, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dell’Intervento Clinico e Sociale, e Nicoletta Paci, Vice Sindaco con delega alla Scuola e ai Servizi Educativi del Comune di Parma.

    La tavola rotonda sarà coordinata da Luisa Molinari, Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma.
    Sono previsti interventi di:

    Ada Cigala
    docente del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Università di Parma
    Le motivazioni di una tavola rotonda

    Nice Terzi
    psicologa e pedagogista
    presidente Gruppo Nazionale Nidi e Scuole d’Infanzia
    Le competenze psicologiche nei servizi educativi zero-sei nel contesto italiano

    Marco Papotti
    responsabile Linea Educativa, Proges scrl Parma
    Il Coordinatore Pedagogico nei servizi per l’infanzia: quale spazio per le competenze psicologiche?

    Enrica Ciucci
    dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, Università di Firenze
    Il Coordinatore pedagogico di Nidi e Servizi per l’infanzia: la formazione di I livello

    Cristian Fabbi
    psicologo
    Early Childhood Care and Education International Consultant, UNESCO and Save The Children
    Le competenze psicologiche e l’approccio sistemico all’educazione e allo sviluppo nella prima infanzia

    Paola Perucchini
    AIP, Associazione Italiana Psicologi, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Dipartimento di Scienze dalla Formazione, Università Roma Tre
    La ricerca psicologica sullo sviluppo nel periodo zero-sei e le ricadute educative e formative

    Fulvio Giardina
    presidente CNOP Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi
    Dal riconoscimento delle specifiche competenze all’integrazione delle diverse professionalità

    Susanna Mantovani
    docente del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Università di Milano Bicocca
    Prospettive dei servizi 0-6 e interazioni necessarie tra i saperi delle scienze umane

    >>> scarica la locandina

  • Traiettorie di cura degli anziani

    Società Dolce organizza, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, dell’Università di Bologna – Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia e del Comune di Rimini, l’incontro pubblico “TRAIETTORIE DI CURA DEGLI ANZIANI TRA NUOVI BISOGNI DI ASSISTENZA, RIABILITAZIONE E PREVENZIONE NELLA SOCIETÁ POST PANDEMICA – Un’analisi sociologica sul territorio riminese”

     

    Diretta streaming su:
    Facebook > https://fb.me/e/3dZY1Vtnk
    YouTube > https://youtu.be/eIvuoqCqwvc
    Vimeo > https://vimeo.com/event/2165851

     

    PROGRAMMA

    Saluti
    ELLY SCHLEIN, vicepresidente Regione Emilia Romagna
    JAMIL SADEGHOLVAAD, sindaco di Rimini

    Intervengono
    VERONICA MORETTI, ricercatrice Dipartimento di Sociologia ed Economia, Unibo
    ANTONIO MATURO, direttore Centro di Studi Avanzati sull’Umanizzazione delle cure e la Salute sociale, Campus Romagna, Università di Bologna
    MANUELA GRAZIANI, responsabile Settore Servizi alla Persona ASP Valloni Marecchia
    FRANCO MANDOLESI, vicepresidente Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Rimini
    KRISTIAN GIANFREDA, assessore ai servizi sociali, Comune di Rimini

    Conclusioni
    TIZIANO CARRADORI, direttore generale AUSL della Romagna
    PIETRO SEGATA, presidente cooperativa sociale Società Dolce

    Conduce GIAMPAOLO CERRI, caporedattore di VITA Magazine e VITA.it


    Per informazioni: Cooperativa Sociale Società Dolce
    051 644 1211 | labsalute@societadolce.it

    Media partner VITA

  • Bonus Bebe’ INPS

    La legge n.92 del 28 giugno 2012 ha introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di richiedere un contributo economico utilizzabile per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

    Il contributo mensile (che quest’anno per un lavoro a tempo pieno potrà arrivare fino a € 600.00) potrà essere richiesto per un periodo massimo di sei mesi, in sostituzione del congedo parentale. La somma sarà versata ogni mese direttamente alla struttura prescelta e la famiglia avrà la retta scalata dell’importo stabilito da questa tabella.

    Sono ammesse alla presentazione della domanda le madri lavoratrici aventi diritto al congedo parentale, dipendenti pubbliche, private oppure iscritte alla gestione separata e che al momento della domanda, siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio.

    La domanda è da presentare entro il 31 dicembre 2015 – all’INPS per via telematica, tramite PIN o attraverso il supporto dei patronati, accedendo al portale Internet dell’Istituto (www.inps.it – Servizi per il cittadino  –  Autenticazione con PIN  –  Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito  –  Invio delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia).

    Per maggiori istruzioni e approfondimenti visita la pagina dedicata.