• VIVERE E CONDIVIDERE IL NIDO

    VIVERE E CONDIVIDERE
    IL NIDO


    Le famiglie,
    una storia di reciproche consultazioni

    Diventare genitori significa intraprendere un processo di cambiamento a partire dalla ridefinizione del concetto stesso di sé e della propria dimensione affettiva; affidare il proprio bambino al nido è un’ulteriore tappa che richiede il superamento della sola dimensione intima della genitorialità, per far posto a un patto di corresponsabilità educativa tra famiglie e servizi. Nella promozione a forme di educazione e cura partecipata i servizi diventano spazi di reciproche consultazioni nei quali entrare in con-tatto attraverso il confronto e il fare insieme, in una dimensione plurale, dov’è possibile assumere nuovi punti di vista e si è riconosciuti nelle reciproche competenze.

     

    Sabato 13 giugno 2015
    dalle ore 9,15 alle ore 13,00
    Nido d’infanzia “Pozzo”
    Via del Pozzo 27, Modena

     

    Con il patrocinio di:

     

    Durante il seminario tutti i bambini da 1 a 10 anni sono invitati ai laboratori offerti dalla cooperativa La LumacaScarica il programma.

    Programma:
    Introduce e coordina
    Caterina Segata
    , Responsabile Area Infanzia
    Cooperativa Sociale Società Dolce
    ore 9.00/9.30 Accoglienza partecipanti
    ore 9.30 Saluto delle autorità
    Pietro Segata
    Presidente Cooperativa Sociale Società Dolce
    Gianpietro Cavazza
    Vicesindaco del Comune di Modena
    Mirella Cantaroni
    Responsabile Ufficio Relazioni con il Pubblico
    Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Policlinico
    ore 10.00
    Le famiglie nei servizi educativi per l’infanzia della città di Modena

    Benedetta Pantoli
    Dirigente Servizi Educativi Comune di Modena
    Nido e famiglie: progettualità ed esperienze del territorio di Modena e della sua provincia
    Maria Cristina Stradi
    Coordinatrice Pedagogica dei Nidi d’Infanzia dell’Unione Terre di Castelli
    La partecipazione diretta delle famiglie al nido: tracce di esperienze e sguardi al futuro
    Fabrizio Frigieri
    Vice-presidente del Consiglio di Gestione del Nido d’Infanzia Pozzo
    11.00 – 11.15 Coffee break
     
    ore 11.15
    Il nido d’infanzia del Pozzo: diario di un nido

    Mariella Ronga
    Coordinatrice Nido d’Infanzia Pozzo
    Mariangela D’Aragone e Chiara Petrucci
    Educatrici Nido d’Infanzia Pozzo
    ore 11.45
    La qualità partecipata nei servizi all’infanzia nella Regione Emilia Romagna

    Sandra Benedetti
    Responsabile P.O. Area Infanzia e Famiglie
    Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza, Regione Emilia-Romagna
    I servizi dell’infanzia come “luoghi familiari”: prospettive di lettura per un’azione educativa co-costruita
    Ada Cigala
    Docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia
    dello Sviluppo Emotivo Università degli studi di Parma
    ore12.30 Conclusioni
    ore13.30 Buffet
  • SOCIETÀ DOLCE DIFENDE LA BANCA ORE E FA CHIAREZZA

    Società Dolce antisindacale? Pietro Segata, presidente della cooperativa non ci sta ed intende ripristinare la verità dei fatti sullo strumento della Banca ore, contestato da SGB sulla stampa, anche con affermazioni inesatte.
    “La Banca ore – spiega Segata – è uno strumento utile, che dà ai lavoratori certezza retributiva e contributiva. Inizialmente anch’io non ne avevo compreso tutte le potenzialità e sono state proprio le sigle sindacali maggiormente rappresentative a mostrarmene i vantaggi”.

    Intanto, è bene precisare che la Banca ore non è un’invenzione di Società Dolce, bensì è un obbligo introdotto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della cooperazione sociale, nonché prassi diffusa da tempo in tutta Italia, nell’impiego pubblico e privato. È grazie alla Banca ore, se la cooperazione si è emancipata dallo ‘stigma’ di rapporti di lavoro a ore percepiti come ‘a cottimo’ e di ‘intermediazione’ di mano d’opera.
    Eppure, l’accanimento di SGB su questo utile strumento, che ai lavoratori porta diversi vantaggi, tra i quali la garanzia di un contratto a tempo indeterminato, che permette loro di richiedere mutui o prestiti, è irremovibile.

    “Sulle dichiarazioni di SGB riportate dai media, inerenti alla determinazione recentemente assunta dal Tribunale di Bologna, è importante ristabilire la realtà. Il giudice ha accolto la nostra tesi sulla legittima esclusione di SGB dalle trattative e dal tavolo contrattuale sulla Banca ore e ha accolto, solo parzialmente, il ricorso del sindacato in merito alla omessa informazione sindacale. Ha chiarito che la partecipazione ai tavoli di contrattazione aziendale, sfociata nell’accordo del maggio 2022, non poteva che essere riservata alle sole sigle sindacali che avevano sottoscritto l’accordo territoriale a livello di Area Metropolitana, di cui i successivi accordi aziendali costituivano la prosecuzione e il completamento. L’esclusione di SGB deriva dal fatto che il sindacato ricorrente non aveva sottoscritto né il CCNL né il contratto territoriale del giugno 2018 di cui l’accordo aziendale costituisce il completamento”.
    Anche il Consiglio di Amministrazione di Società Dolce, tenutosi lo scorso 13 febbraio, ha preso atto della correttezza del comportamento della propria direzione.

    Ciò che invece il giudice ha ritenuto antisindacale è la violazione del dovere di informativa da parte di Società Dolce, a cui la cooperativa poteva opporsi, poiché si fa discendere un obbligo di informazione e confronto nei confronti di SGB, da una clausola di un Contratto Nazionale Collettivo di cui SGB non è parte. “Ma abbiamo scelto di non presentare opposizione – continua Segata – pur conservando le nostre ragioni. Sopportiamo lo sciopero indetto da SGB del 23 febbraio contro la Banca ore, manifestando, anche in quella sede, la nostra corretta impostazione e condotta. All’incontro in Prefettura a Bologna, SGB non si è presentato, ma noi, come abbiamo sempre fatto, informiamo e ci confrontiamo sul tema, con tutte le sigle sindacali, firmatarie e non firmatarie del CCNL, dove esse abbiano un’effettiva rappresentanza, o delle RSA”.

    Intanto, SGB ha chiesto un incontro ai vertici della cooperativa, per spiegare loro le ragioni dello sciopero. Società Dolce resta aperta all’ascolto delle diverse posizioni, ma continuerà ad applicare la Banca ore, pur con un’ottica di miglioramento e rimuovendo eventuali deficienze organizzative e ricadute negative sulla retribuzione e contribuzione dei singoli. Un atteggiamento mite, ma determinato, quello della cooperativa, uscita da tre anni di pandemia quasi indenne, grazie alla professionalità, all’impegno e alla motivazione dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici.
    Un’esposizione reputazionale irresponsabile, come quella perpetuata da SGB, che non ricerca relazione né dialogo, non possiamo condividerla. Non solo: è nostro dovere fare chiarezza e difendere il posto di lavoro delle 4500 persone che ogni mese contano sulla solidità e responsabilità con cui la cooperativa opera. Sono loro, che vanno tutelati”.

  • La prevenzione delle dipendenze nelle comunità Rom e Sinti


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    Società Dolce ha partecipato come partner al progetto europeo Srap (Sinti Rom Addiction Prevention – Prevenzione delle dipendenze nelle comunità Rom e Sinte). Il progetto ha avuto come obiettivo quello di migliorare la prevenzione e di ridurre le dipendenze da sostanze legali/illegali tra i giovani Rom e Sinti.
    Le attività di Srap sono state svolte congiuntamente in ben 7 paesi europei: si è  sviluppata una ricerca azione, per conoscere a fondo il fenomeno dell’uso abuso di sostanze da parte del target; è stata poi sviluppata e testata una metodologia di intervento per la prevenzione (life skills e colloqui motivazionali) ed infine è stato progettato e realizzato un corso di formazione per operatori sociali e sanitari.
    Il progetto, della durata di 3 anni è terminato a luglio 2013 e i risultati sono stati presentati in una conferenza finale internazionale tenutasi a Sofia  il 07.06.2013.
     
    Tutti i materiali finali del progetto sono disponibili sul sito  http://srap-project.eu/

  • Assemblea Straordinaria dei Soci

    Martedì 3 novembre 2020 alle ore 15,00 a Bologna presso lo Studio del Notaio Roberto Moscatiello (via dell’Indipendenza, 54), in seconda convocazione, si terrà l’Assemblea Straordinaria dei Soci con il seguente:

    Ordine del Giorno
    1. proposta di modifica delle modalità di convocazione dell’assemblea dei soci;
    2. proposta di modifica dello statuto per prevede la facoltà d’emissione di prestiti obbligazionari;
    3. proposta d’adeguamenti vari dello statuto;
    4. delibere inerenti e conseguenti.

    A norma del combinato disposto dell’art. 135-undecies del D.lg. 24 febbraio 1998, n. 58 (in seguito “T.U.F.”) e dell’art. 106 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (in seguito “Decreto Cura Italia”) convertito in legge 24 aprile 2020, n. 27, ai Soci non è consentito intervenire personalmente in assemblea. L’intervento in Assemblea si svolge esclusivamente tramite il Rappresentante Designato STUDIO MM&L – SOCIETÀ SEMPLICE TRA PROFESSIONISTI, DOTTORI COMMERCIALITI E AVVOCATI, con sede a Bologna (BO), via dell’Indipendenza n. 54, codice fiscale e partita I.V.A. 01921871206; pertanto, i Soci che vorranno intervenire in Assemblea potranno farlo esclusivamente conferendo apposita delega e istruzioni di voto al Rappresentante Designato.

    Sul sito internet della Società www.societadolce.it nell’Area soci sono disponibili:
    a. l’avviso di convocazione;
    b. tutta la documentazione utile per assumere le informazioni necessarie per esprime il prorpio voto;
    c. il modello di delega da usare obbligatoriamente. In conformità alle prescizioni di legge, non saranno valide deleghe conferite senza utilizzare il modello imposto. Il modello di delega contiene le istruzioni di voto e non ha effetto con riguardo alle proposte all’Ordine del Giorno per le quali non siano state conferite istruzioni di voto;
    d. le istruzioni in ordine alla compilazione, all’invio e alla revoca della delega al Rappresentante Designato.

    Sul sito internet www.societadolce.it nell’Area soci è disponibile tutta la documentazione utile per assumere le informazioni necessarie per esprimere il proprio voto.

  • I PROGETTI DI SOCIETA’ DOLCE RACCONTATI AL RAISE

    Conoscersi per imparare, collaborare, allargare i confini. È questo l’obiettivo del Progetto RaiSE, “promozione della competitività delle imprese sociali e condivisione di esperienze europee al fine di migliorare le politiche a supporto”, finanziato dal Programma europeo Interreg Europe, che il 20, 21 e 22 novembre ha fatto tappa a Bologna.
    Tre giornate per discutere di economia sociale, con alcuni protagonisti della nostra regione ed europei, tra i quali Società Dolce.
    Insieme alla nostra cooperativa, accompagnati da Roberta Dall’Olio di Ervet, erano presenti Proges, ASP Bologna, Àncora Servizi, Zerocento, Lai Momo, Camelot, Dimora D’Abramo, Arca di Noé, Open Group, Il Bettolino, Il Girasole per l’Italia, Aberdeen Foyer per la Scozia, Social Finance Foundation per l’Irlanda, Asproseat per la Spagna, “Swedish Village Action Movement” assieme a Comune e Scuola di Hallefors per la Svezia, “Parents’ House” e Symbiosis Foundation per l’Ungheria.
    La seconda giornata si è aperta presso la sede di Società Dolce, dove la vicepresidente Carla Ferrero ha dato il benvenuto e illustrato le attività e l’organizzazione della cooperativa, mentre Caterina Segata, responsabile del settore Infanzia, ha parlato dei servizi educativi e accompagnato la delegazione al nido d’infanzia Filonido, per una visita. Presenti anche Davide Vecchi, dell’ufficio Progettazione e Sara Saltarelli, responsabile area Assistenza alla Persona.
     
    Nuove prospettive e best practices sono emerse il giorno successivo tra i diversi attori, italiani e non, durante il workshop, “Public procurement and social enterprises”, suddiviso in tre tavoli tematici: “Servizi sanitari e socio-educativi” dove Saltarelli ha esposto l’importante percorso di Società Dolce per la continuità di cura e ha parlato della telemedicina, anticipando una collaborazione con l’ospedale di Tel Aviv, in Israele, proprio in questo campo; “Inclusione sociale e lavorativa ed immigrazione” al quale ha partecipato Luciano Serio, coordinatore responsabile dell’Area Disagio, che ha illustrato le principali azioni messe in campo da Società in materia; “Attività produttive e nuove opportunità” dove erano presenti Marco Calella e Camilla Monteventi in rappresentanza della Cooperativa Iris.

    Leggi il comunicato stampa di ERVET

  • Seminario Formare all’innovazione

    Il prossimo sabato 12 Dicembre 2015
    presso l’AULA MAGNA del dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’università di Bologna si terrà
    il seminario FORMARE ALL’INNOVAZIONE
    a conclusione del corso di alta formazione
    IL COORDINATORE PEDAGOGICO TRA COMPETENZE GESTIONALI E INNOVAZIONE DIDATTICA
    organizzato dal dipartimento specifico e che ha visto protagoniste alcune coordinatrici di Società Dolce.

    Quanto verrà presentato in questa mattinata è l’esito di un inteso lavoro che ha coinvolto oltre a Società Dolce altre coordinatrici della Regione Emilia Romagna, appartenenti a cooperative, enti comunali, privati convenzionati e privati gestori.
    Il percorso formativo è stato una valida opportunità per approfondire tematiche rilevanti per chi è impegnato quotidianamente nella gestione dei servizi per la prima infanzia e ha relazioni costanti con bambini e famiglie.
    Significativo è stato il raffronto rispetto alla gestione di alcune tematiche, anche attraverso un lavoro di gruppo che ha permesso di collaborare fattivamente. Ogni territorio ha proprie caratteriste che siamo riuscite a raccontare e a mettere a confronto, accrescendo un sapere importante altrimenti difficile da mettere a comparazione e a disposizione.
    Riteniamo che esperienze come queste aprano grandi e interessanti opportunità di crescita professionale e di messa in rete tra gli attori del’ambito educativo.

    >>> scarica la locandina del seminario

  • Bilancio 2020 di Società Dolce: il Covid e i punti di forza della Cooperativa

    L’assemblea dei soci della cooperativa sociale Società Dolce il 5 luglio 2021 ha approvato il Bilancio d’Esercizio al 31 dicembre 2020, rinnovando la fiducia al presidente, Pietro Segata, e alla vicepresidente, Carla Ferrero, per il prossimo triennio (2021/2023).
    Anche quest’anno, nonostante il Covid-19, il bilancio di Società Dolce chiude con un risultato positivo di + 462.431 euro dopo le imposte e un valore della produzione di 91.539.867 euro, cifra che si discosta del – 12,3% dall’importo dell’anno precedente.

    La contingenza appena descritta non ha comunque impedito alla cooperativa di dare corso alla piena applicazione del rinnovo del CCNL di settore per il triennio 2017/2019 e ha accelerato l’attività, già da noi intrapresa dal secondo semestre 2018, di consolidamento delle nostre passività, anche grazie allo straordinario intervento dello Stato con le moratorie e sulle garanzie, e di rafforzamento del nostro patrimonio, valorizzando il compendio immobiliare della sede e il marchio “Società Dolce”.
    Sembra che la pandemia abbia esaltato i punti di forza della cooperativa, come sottolinea soddisfatto il presidente, Pietro Segata: “Di fronte alle condizioni imprevedibili e avverse del Covid, il nostro piano strategico è stato rapidamente rivisto, sfruttando al meglio gli straordinari aiuti di Stato, progettando, qualificando e gestendo molteplici attività, con risposte di welfare convincenti, adeguate e quasi uniche. Nel prossimo futuro Società Dolce rimarrà stabilmente tra le prime dieci realtà di settore del Movimento cooperativo in Italia e ha un notevole e ulteriore margine di miglioramento.”

    Nel 2020 la cooperativa ha partecipato a 29 procedure di gare di appalto, di cui 16 per conferma di servizi già gestiti e 13 per l’acquisizione di nuovi clienti, con un totale di appalti vinti pari a 23. Una percentuale di successo pari al 79% ed un portafoglio contratti per gli anni venturi di 24.466.594 euro.
    I maggiori ricavi sono legati alla gestione di servizi per anziani e disabili e a quelli rivolti all’infanzia, ma c’è da sottolineare l’intuizione di aprire al mercato privato nidi, residenze e servizi per anziani, per compensare le difficoltà dalla committenza pubblica che, salvo colpi di scena, hanno assunto carattere endemico e duraturo.

    I numeri parlano chiaro: la cooperativa ha continuato a crescere e al 31 dicembre 2020 contava 3.512 occupati, contro le 3.285 unità del 2019, con un saldo positivo del + 6,9%, nonostante la crisi portata dalla pandemia.  L’86,4% sono donne (3.035 unità) e il restante 13,6% uomini (477 unità), con una percentuale stabile di stranieri, pari al 15%, e la maggior parte dei lavoratori ha tra i 35 e i 55 anni (53,2%).
    Il rapporto dei contratti a tempo indeterminato sul totale sono pari all’85,1% e la Cooperativa ha stabilizzato nell’anno ulteriori 100 lavoratori (il 73% under 36) e ha assunto a tempo indeterminato ulteriori 246 lavoratori.

    In totale, nel corso del 2020, le ore lavorate sono state 3.335.588. Il personale in staff ha fatto ricorso a 19.920 ore di lavoro agile, ovvero l’80,4% del totale, con particolare utilizzo da parte delle persone fragili e quindi più esposte alla pandemia da Covid-19, o persone con figli minori a casa.
    Inoltre, a causa dell’interruzione o riduzione dell’attività lavorativa dovuta ai lockdown locali e nazionali, è stato fatto ampiamente ricorso al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per un totale di 638.329 ore.

    Società Dolce anche nel 2020 ha dato la possibilità a 90 studenti di venti università, trenta Istituti tecnici o professionali e quaranta diversi enti formativi accreditati, di svolgere “tirocini curriculari”, mentre gli inserimenti riabilitativi e le borse lavoro sono stati 14.
    Inoltre, sono stati presentati quattro progetti di Servizio civile universale in Emilia Romagna e concesse 7.384 ore di Diritto allo Studio.
    Considerevole anche la formazione sulle misure a tutela della salute su tematiche legate alla pandemia da Covid-19, erogata a 2.100 lavoratori, attraverso 9.198 ore complessive.

    Molte le misure in materia di welfare per le lavoratrici e lavoratori: dalla possibilità di aderire a Previdenza Cooperativa con un versamento da parte di Società Dolce pari alla percentuale versata dal socio, nel limite massimo del 3%, all’integrazione maternità obbligatoria sino al 100%, al congedo matrimoniale, anche alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, all’iniziativa ferie sospese, per la cessione di ferie ed ex festività ad altri.
    Grande attenzione è stata data all’ambiente, in particolare allo smaltimento dei rifiuti, differenziati in base alla tipologia, alla pericolosità e alla possibilità di recupero, e al contenimento dei consumi energetici nei servizi da noi condotti e al contributo dato alla start up Welfare Efficiency Società Dolce Emilia Romagna Srl, in collaborazione con Infinity Hub Spa di Rovereto, per raccogliere equity (crowdfunding), in una dimensione di economia circolare, per decarbonizzare alcune strutture e promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili nelle attività di welfare proposte dal Terzo Settore.

    Infine, il Covid non ha fermato nemmeno la progettazione, attraverso la quale 80 famiglie sono state aiutate col progetto sperimentale per il contrasto della povertà educativa “Ali per il Futuro”, finanziato dall’Impresa Sociale “Con I Bambini” per 2,5 milioni di euro e “Rapporti Corti”, modello di intervento socio-educativo a favore di minori dai 3 ai 14 anni e dei loro nuclei familiari che vivono in condizione di fragilità e svantaggio sociale e che risiedono nei caseggiati di edilizia popolare nella prima periferia di Bologna con il più elevato indice di fragilità economica e sociale della città di Bologna.

  • Premio Innovatori Responsabili 2022 al progetto Rapporti Corti

    14/12/2022

    Bologna – Dalla sfida a squadre per trovare soluzioni innovative e sostenibili di green mobility e green packaging dell’Academy della Maggioli di Santarcangelo di Romagna, fino alla Cooperativa Sociale Dolce di Bologna con una comunità educante a favore di minori under 14 anni e loro famiglie in condizione di fragilità.

    Ma anche Rebernig Supervisioni di Granarolo (Bo), che grazie alla rilevazione e all’interpretazione dei rumori ambientali consente di controllare l’illuminazione stradale. O alla Cooperativa di Comunità Pixel di Rimini, con un progetto rilancio dell’area nord della città.

    Sono i 4 vincitori della VIII edizione del ‘Premio Innovatori Responsabili’ cui si aggiungono altri 25 riconoscimenti, tra menzioni e premi speciali, a realtà economiche, sociali e istituzionali di tutta l’Emilia-Romagna.
    La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Bologna presso la Fondazione Golinelli, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Green economy, Lavoro e formazione, Vincenzo Colla.

    “Tante declinazioni e idee che mostrano quanta creatività ci sia all’interno del mondo imprenditoriale, sociale e di quello formativo dell’Emilia-Romagna. La conferma- ha detto l’assessore Colla– di un approccio trasversale rispetto alle diverse dimensioni della sostenibilità, già emerso nelle precedenti edizioni, che evidenzia una crescente attenzione verso la ricerca di soluzioni orientate all’innovazione per il miglioramento di processi, prodotti e servizi”.

    Come per le precedenti edizioni la Regione darà ampia visibilità ai progetti pubblicando le esperienze raccolte nel volume Innovatori responsabili 2022 e attivando una campagna comunicativa che proseguirà nei prossimi mesi, fino ad accompagnare il lancio del nuovo bando 2023.
    Il Premio, iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna, quest’anno ha registrato 83 candidature, di cui 80 ammesse a valutazione, per un ventaglio di progetti che anche nell’edizione 2022 sono state ricondotti ai quattro pilastri del “Patto per il Lavoro e per il Clima”, ovvero lavoro, imprese e opportunità, diritti e doveri, conoscenza e saperi nonchè transizione ecologica. 

    I vincitori
    Per la strategia ‘conoscenza e saperi’ podio al progetto H-Greennovation dell’Academy Maggioli Spa di Santarcangelo di Romagna (Rn): attraverso un ’hackathon (evento in cui programmatori, sviluppatori, grafici ed esperti informatici lavorano assieme a progetti), studenti si sono sfidati in squadre per trovare soluzioni innovative e sostenibili sui temi del Green mobility e Green packaging.

    Per la strategia ‘diritti e doveri’ col progetto ‘Rapporti Corti’ la Cooperativa sociale società Dolce di Bologna realizza una comunità educante per minori dai 3 ai 14 anni, e per i loro nuclei familiari in condizione di fragilità.

    Sul versante della ‘transizione ecologica’ il progetto ‘Trails’ di Rebernig Supervisioni Srl di Granarolo dell’Emilia (Bo) punta su una tecnologia innovativa che, grazie alla rilevazione e all’interpretazione dei rumori ambientali, consente di controllare l’illuminazione stradale migliorandone l’efficienza e la sostenibilità. Per la strategia ‘lavoro, imprese e opportunità’, Pixel Società Cooperativa di Comunità di Rimini ha presentato il progetto ‘Rilancio commerciale e turistico di Rimini Nord’ per restituire aree, attività e funzioni alla comunità nonché creare nuove relazioni sociali.

    Tra i premi speciali quello relativo al settore moda, quello Ged Gender & Equality, istituto con legge regionale e promosso dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, e quello Youz, previsto per la prima volta in questa edizione, che valorizza percorsi di sviluppo professionale dei giovani under35 anni, in grado di accelerarne i percorsi di carriera.

    Gianni Boselli
    Comunicato stampa

  • 17 aprile 2010

    Terza Giornata nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer

    In occasione della terza giornata ANAP contro la Sindrome Neurodegenerativa, tornano in Piazza del Nettuno a Bologna i gazebo informativi contro l’Alzheimer, malattia che nel nostro Paese colpisce circa 450 mila persone.
    Ad allestirli saranno i volontari dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati (Anap) e dell’Associazione nazionale comunità sociali e sportive (Ancos) di Confartigianato Persone che daranno così vita alla terza campagna “Senza ricordi non hai futuro, non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani” in collaborazione con la cooperativa sociale Società Dolce.
    In Piazza del Nettuno, sabato 17 aprile dalle ore 9,30 alle ore 17,30 si potranno compilare insieme ai medici del poliambulatorio Spazio Salute di Società Dolce i mental test predittivi dell’insorgenza della malattia (con domande sulle abitudini nutrizionali, sugli aspetti sociali e psicologici del soggetto), ma anche ricevere informazioni sulle forme di assistenza a chi ne è affetto o sui comportamenti più efficaci per prevenirla.
    I dati che verranno raccolti nella giornata del 17 aprile attraverso la somministrazione dei questionari saranno inviati al Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento dell’Università La Sapienza che provvederà ad inserirli in un apposito data base, destinandoli ad uno studio medico-statistico sull’Alzheimer.

  • Società Dolce e UNIBO: dall’industria 4.0, ai servizi 4.0

    Mercoledì 9 gennaio 2019, sono stati presentati al pubblico, presso l’Aula Magna della Facoltà d’Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna, i concept design iniziali, di futuri prodotti industriali o servizi, nati dal virtuoso dialogo tra imprese non profit, servizi alla persona e imprese profit.

    Una collaborazione durata sei mesi, tra la cooperativa sociale Società Dolce, i docenti e gli studenti del corso di laurea triennale in Design del Prodotto industriale e diverse aziende, quali Advenias, SoftwareUno, Caimi Brevetti, Zumtobel, Ludovico, Cefla-Luciferos, Bulbo Light, Ever-Life Thermomat.

    Iniziata in aula e proseguita nei nidi, nelle residenze per anziani e disabili, o al domicilio dei pazienti, per intercettare bisogni e percezioni sensoriali di utenti e operatori e progettare prodotti capace di migliorare la qualità della vita di chi usufruisce del servizio, o vi lavora.

    Per i 38 studenti, non è stato solo un percorso di programmazione e progettazione, ma un’esperienza all’interno dell’azienda: Noi siamo stati il loro laboratorio, – spiega Pietro Ravagli, responsabile risorse umane e Information Technology di Società Dolce, nonché promotore dell’iniziativa – ma abbiamo imparato tanto, soprattutto nel metodo, da chi è abituato ad analizzare processi, numeri, misurazione del prodotto finito.”

    Dal confronto tra gli studenti e i laboratori tematici attivi in Società Dolce, dall’infanzia, agli anziani, alla salute, alla disabilità, sono state progettate, ad esempio, luci particolari, per un’illuminazione non disturbante, o usate per guidare le persone con demenza alla loro camera, oggetti facilitatori e di uso comune, ma anche innovazioni ai processi che regolano le prestazioni, utilizzando l’intelligenza artificiale.

    Ecco, allora, feedback di rinforzo e dialogo per l’infermiere che somministra il farmaco, riducendo il rischio di errore e l’ansia da attenzione. O il segnale luminoso e il jingle di Società Dolce, per annunciare all’anziano solo a casa, che l’operatore sta arrivando col pasto caldo e inviare con un semplice comando vocale, la rassicurante conferma dell’avvenuta prestazione sullo smartphone del familiare. O, ancora, il cactus che assorbe i rumori.

    “Questo corso organizzato da Unibo e Società Dolce, ci permette di avere dei designer specializzati che si sono misurati con esperienze pratiche, svolte all’interno delle strutture dedicate ad ambiti specifici e fragili: infanzia, anziani, disabilità, salute. Costituisce un punto di eccellenza per lo sviluppo futuro di servizi e prodotti e per il miglioramento della qualità del nostro welfare” – dice l’assessore regionale alle Attività Produttive Palma Costi.

    “La formazione del designer – spiega Flaviano Celaschi, docente coordinatore del corso di laurea in Design del Prodotto industriale dell’Università di Bologna – è come quella del medico: non puoi formarlo, senza farlo lavorare con le realtà produttive, così come non puoi formare un medico senza farlo lavorare in ospedale.”

    Per gli studenti freschi di aula, calarsi nei servizi e ascoltare la sofferenza delle persone, capirla e progettare soluzioni, non è stato semplice, come racconta ancora Celaschi: “Gli ambienti in cui opera Società Dolce, noi li definiamo ‘estremi’, perché ci sono soggetti fragili, bambini, gente con problemi importanti. Non si può improvvisare, tutto deve funzionare, essere previsto, programmato, analizzato nei minimi particolari, per non lavorare nell’emergenza.”

    Pietro Segata, presidente di Società Dolce, ha chiara la relazione tra ambito scientifico e umanistico: “L’operatore – dice – è il nostro punto di forza e se lavora in condizioni di stress psicofisico non può dare un buon servizio all’utente. Il lavoratore deve essere inserito in un contesto che funzioni, con determinate caratteristiche e spazi, un’adeguata illuminazione acustica, fattibilità, ritmi, tutti temi che hanno a che fare coi cinque sensi, su cui il progetto ha lavorato e che, migliorando la percezione di tutti, promette qualità più alta e maggiore soddisfazione”.