Dal 13 aprile è disponibile sul sito della Fondazione Agnelli un fascicolo di approfondimento sullo scenario della scuola italiana nel prossimo decennio. Quello che è delineato è uno scenario composto da meno studenti, quindi meno insegnanti, in tutta l’Italia: per il nostro Paese si prospetta un trend decrescente, che si tradurrà nel passaggio dai 9 milioni di popolazione in età scolare
(da 3 a 18 anni, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado) registrati oggi agli 8 milioni previsti per 2028.
Le ragioni principali di questo andamento sono la diminuzione nel numero di madri potenziali, la loro propensione ad avere figli e la riduzione dei flussi migratori internazionali.
Come effetto diretto avremo 55.000 posti/cattedre in meno fra 10 anni, a partire dai gradi inferiori. Il fenomeno investirà progressivamente tutte le regioni, comprese quelle del Nord, con un raffreddamento della mobilità territoriale dei docenti. A regole vigenti si assisterà anche a un rallentamento nel turnover: i nuovi insegnanti immessi in ruolo saranno in numero inferiore agli insegnanti che usciranno (per pensionamenti, ecc.). Secondo Andrea Gavosto, direttore della Fondazione “a soffrirne sarà il rinnovamento del corpo docente e probabilmente anche la capacità di innovazione didattica dell’intero sistema d’istruzione”.
Una situazione del genere apre sfide nuove alle politiche scolastiche dei governi futuri, che dovranno sapere tenere conto delle onde lunghe dei cambiamenti demografici.
Sono diverse le strade praticabili in risposta alla situazione prospettata: accettare la riduzione degli organici con un risparmio di quasi 2 miliardi di euro annui; oppure aumentare il numero medio di insegnanti per classe, favorendo lo sviluppo di forme di co-progettazione interdisciplinare anche ai gradi superiori; infine un’altra ipotesi proattiva potrebbe consistere nella riduzione del numero medio di studenti per classe.
Tra tutte “l’alternativa che tuttavia appare preferibile a chi dà priorità al miglioramento della qualità dell’istruzione in Italia – ha affermato il direttore della Fondazione Agnelli – è un rafforzamento generalizzato della scuola del pomeriggio, con più possibilità di scelta del tempo pieno/prolungato, attività integrative, supporto ai percorsi personalizzati, contrasto all’abbandono”.
Per maggiori informazioni: www.fondazioneagnelli.it/2018/04/12/scuola-orizzonte-2028
PUBBLICATO IL 16/04/2018